La meditazione ti permette di non perdere l’appuntamento più importante: quello con se stessi. Ecco come e i vantaggi che questo comporta.

Infinita bellezza e meraviglia ti sfuggono quando la tua mente è tesa ad afferrare un futuro che ancora non c’è o trattenuta in un passato che non può tornare. In questa tensione tra passato e futuro potresti accorgerti un giorno di avere perso l’appuntamento più importante, quello con te stessa/o e accorgerti tardi di non avere veramente vissuto. 

Questo incontro con sé stessi è possibile attraverso la pratica dalla meditazione. E la meditazione accade. Quello che comunemente viene chiamato “fare meditazione” in realtà riguarda la pratica di concentrazione, che negli yoga sutra di Patanjali (il testo fondamentale dello yoga) viene chiamato dharana. Sono specifiche pratiche che in base ai tempi individuali e all’ intensità della pratica, porta a momenti di meditazione, cioè a momenti di assenza di pensiero, momenti che passano e con la pratica costante ritornano per intervalli sempre più lunghi.

Il primo passo che puoi fare nella direzione della meditazione, è allenare la concentrazione mantenendo l’attenzione sul respiro. La concentrazione sul respiro è ciò che riporta la mente a dimorare nel qui ed ora, l’unico momento in cui puoi entrare in profondo contatto con la vita in te e intorno a te.

Mantenere l’attenzione al respiro accorcia la distanza che c’è tra il corpo e la mente. In questa distanza c’è lo spazio dove si sviluppano emozioni come lo stress, la paura e l’ansia, minore la distanza tra corpo e mente minore la possibilità per queste emozioni logoranti di esistere.

Allenati ad ascoltare il respiro spontaneo, la tua concentrazione aumenterà, e la meditazione arriverà di conseguenza. È una pratica apparentemente semplice, ma assai profonda che accompagna in intimo contatto con se stessi, la Vita che siamo e di cui siamo parte.

Ecco come praticare

La pratica va fatta mantenendo una posizione comoda e rilassata, con la schiena allineata e gli angoli delle labbra distesi ad accennare un sorriso. Importante che il respiro sia spontaneo e con la pazienza di un albero e la determinazione di un guerriero, osserva il suo ritmo, esattamente così come è, senza modificarlo. Quando la mente divaga e si distrae, cosa che sicuramente accadrà, riportala con gentilezza a questa attenzione.

Essere troppo esigenti nell’ ottenere rapidi risultati è un’ostacolo. Non sforzarti ti fare tacere la mente, semplicemente mantieni l’attenzione al respiro e il silenzio dei pensieri seguirà spontaneo nella pratica costante. Incomincia con pochi minuti tutti i giorni e quando ti senti aumenta. Anche solo 5 minuti di questa pratica possono portare una sostanziale benessere, rilassatezza, intuizione e fiducia in te e nella vita. 

Questa attenzione è la guida sicura che ti accompagnerà il quel luogo di immutabile pace che c’è in te. La presenza al respiro e a se stessi sono motivo di profonda rigenerazione e benessere, annullando la distanza che c’è tra corpo e mente ansia, stress e paura svaniscono. La rigenerazione, il benessere, il rilassamento e la pace offerti dalla pratica, ti accompagneranno gradualmente in uno stato ancora più profondo. che è lo stato incondizionatamente gioioso del’ Essere.

“Il passato è storia, il futuro è mistero il presente è miracolo”. Raimond Panikkar

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Shanti Brancolini

Insegnante Yoga, Fondatrice di Passione Yoga e ideatrice del metodo Yoga su Misura, fin da bambina ha avuto modo di avvicinarsi allo yoga e trascorrere lunghi periodi di ricerca e pratica in India. Leggi la mia biografia

14 commenti
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  1. giancarlo
    giancarlo dice:

    carissima shanti il mio problema è che dopo pochi minuti di meditazione, cioè osservando il respiro che va e viene sobbalzo perchè mi accorgo che la mente fantastica x conto suo e quindi apro x un attimo gli occhi e riporto l’attenzione sul respiro. vorrei sapere se tutto questo è normale, e quanto può durare. ti ringrazio dell’attenzione

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    • shanti
      shanti dice:

      Ciao Giancarlo!
      Non te ne devi preoccupare troppo, come si può allenare il fisico, così si può allenare la concentrazione e richiede tempo e pazienza. Sì aprire un poco gli occhi delle volte può essere utile. Quando la mente divaga è importante riportarla con gentilezza e persistenza al respiro senza irritarsi ne spazientirsi…e ovviamente la pratica non deve essere forzata troppo oltre i propri limiti, se no il risultato sarà solo frustrazione e scoraggiamento: datti un tempo e un ritmo che senti di potere seguire con facilità e supera i tuoi limiti gradualmente.
      E’di grande aiuto fare prima una pratica di respiro o qualche posizione o movimento di riscaldamento. Ti invito a scaricare il video corso gratuito che ho appena pubblicato, li troverai diverse indicazioni utili e pratiche che puoi utilizzare come preparazione alla meditazione. Se il corpo e il respiro sono rilassati e liberi anche la mente vedrai, sarà più predisposta alla concentrazione e alla stabilità.
      Buona pratica! 🙂

      Rispondi
    • shanti
      shanti dice:

      “La Verità stà nel Silenzio. Se ami la Verità ama il Silenzio. Il silenzio è come la luce del sole che ti illumina e disperde le tenebre dell’ignoranza”

      La musica puoi usarla se senti che ti aiuta per fare degli esercizi yoga o per il rilassamento, meglio di no per la meditazione.

      Buona pratica! 🙂

      Rispondi
  2. Giada
    Giada dice:

    Mi unisco alla richiesta di Nicola. Anche a me spesso l’ansia toglie il respiro e mi dà vertigini.

    E avrei anche un’altra domanda: è possibile alternare questo tipo di meditazione (in cui l’attenzione è volta al respiro) con una meditazione in cui semplicemente si osserva tutto quello che percepiamo nel nostro corpo in quei minuti (ad es. un dolorino, una tensione, qualunque cosa)?

    Grazie

    Rispondi
    • shanti
      shanti dice:

      Ciao Giada! Dare dei consigli per un fai-da-te senza conoscerti né avere dettagli rispetto a quello che tu chiami ansia sarebbe approssimativo e rischioso. Lo yoga ti potrebbe aiutare – ma potrebbe anche peggiorare, ti sarebbe utile fare delle sessioni di respiro, sono molto efficaci. Non so dove vivi, se sei in zona e vuoi fare un’incontro individuale possiamo accordarci per un’appuntamento, altrimenti ti posso suggerire altri facilitatori di respiro che stanno vicino a dove vivi.

      Rispetto alla domanda sulla meditazione…sì certo! E’ un’ottima cosa quella che dici! Ti consiglio di “organizzare” questa osservazione…tipo: partire sempre dall’ascolto del respiro per qualche minuto e poi ti muovi ad ascoltare tutte le parti del corpo; non a caso dove le sensazioni ti chiamano, ma ordinatamente, scorrendo dal viso alla testa, collo, un braccio e poi l’altro…fino alle punte dei piedi e poi risali con ordine.

      Quando diventi brava e hai raggiunto un certo livello di attenzione puoi farlo anche con rapidità per più volte attraversando con l’attenzione tutte le parti del corpo e osservando le sensazioni, (un dolorino, una tensione, un formicolio…) senza reagire, ettichettare né giudicare.
      Osserva che tutte le sensazioni, che siano gradevoli, sgradevoli o neutre, nascono durano per un pò e poi svaniscono. E’ un’ottima pratica davvero che ci può insegnare l’impermanenza di tutto quello che sentiamo e che c’è uno stato di coscienza oltre le sensazioni e superiore alla nostra tensione che costantemente ci strapazza tra il rincorrere le sensazioni di piacere e rifuggire le sensazioni sgradevoli. Veramente un’ottima pratica, grazie per avermi dato l’occasione di spiegarla. E se hai bisogno di ulteriori chiarimenti non esitare a chiedere.

      N.B ricordati di accennare un sorriso, è molto importante e renderà la tua pratica ancora più efficace! 🙂

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