Vanno evitate le posizioni capovolte durante il ciclo mestruale?
Ecco alcuni pareri discordanti in proposito
Lo yoga fino a pochissimi anni fa era praticato quasi solamente da uomini, quindi per quanto riguarda i suoi effetti nei differenti momenti della vita di una donna si riscontrano alcuni interessanti benefici e ancora tanti dubbi.
Rispetto al fatto se le posizioni capovolte siano adatte o meno da eseguire durante il ciclo mestruale, ci sono opinioni sostanzialmente discordanti.
C’è chi sostiene che le donne non dovrebbero assolutamente praticare inversioni durante le mestruazioni; chi assicura che si possono fare senza alcun rischio; chi dice che dipende da donna a donna e chi addirittura sostiene che ha effetti terapeutici.
Chi incoraggia di evitare le inversioni è per timore che potrebbero sorgere alcuni problemi fisici. Fino a poco tempo fa, l’aumento del rischio di endometriosi era considerato il più comune. Ma dal momento che ora si sa di più sulla malattia, questa ipotesi è stata smentita. C’è anche la possibilità che le inversioni possono causare congestione vascolare nell’utero e di conseguenza un flusso mestruale eccessivo.
Un’altro argomento a riguardo è che le posizioni capovolte possono disturbare il naturale flusso verso il basso. Anche sul piano dell’energia sottile il ciclo mestruale è considerato apana, il che significa caratterizzato da un’energia vitale che scorre verso il basso e che non dovrebbe essere contrastata.
Mentre altri insegnanti lasciano la scelta completamente alle allieve in base a come si sentono al momento, suggerendo di ascoltare il corpo e decidere in base alle sensazioni. Sostengono che dal momento che non ci sono studi o ricerche che dimostrano in modo convincente che sono da evitare le posizioni capovolte durante le mestruazioni e dal momento che le mestruazioni coinvolgono ogni donna in modo diverso, non si può prendere una posizione definitiva a riguardo.
Alla base sta il fatto che lo yoga è pieno di contraddizioni e opinioni varie, lasciando a ciascuno di noi la responsabilità delle proprie scelte.
Personalmente ritengo che visto che non ci sono ricerche che dimostrano che sono dannose, ma neanche altre che garantiscono che non lo siano, prendo la parte di chi consiglia di evitarle. Penso che sia più saggio sospendere queste pratiche per pochi giorni piuttosto che ostinarsi a tutti i costi a fare sempre tutto. Riguardo a questo l’approccio dello yoga ratna è straordinariamente calzante per le necessità delle donne e per una pratica rivisitata al “femminile”.
Prestare attenzione al proprio corpo e scoprire di volta in volta cosa funziona e cosa non funziona per noi, non solo durante il ciclo, ma ogni giorno è di fondamentale importanza. Ma a volte non è sufficiente per garantire di evitare di danneggiarsi e quello che serve è il buon senso di non strafare.
Dopotutto l’attenzione e la cura del corpo nello yoga non è fine a se stessa, ma ha lo scopo di predisporre una condizione di tranquillità tale per cui ci si può dedicare con facilità a pratiche di concentrazione e meditazione, per un benessere che non è soltanto fisico. Considerando questo, fissarsi troppo sul corpo e la naturale gratificazione che deriva dal realizzare posizioni impegnative e sempre più complesse diventa decisamente controproducente.
(Ispirato da un’articolo in inglese di Barbara Benagh)
Shanti Brancolini
Insegnante Yoga, Fondatrice di Passione Yoga e ideatrice del metodo Yoga su Misura, fin da bambina ha avuto modo di avvicinarsi allo yoga e trascorrere lunghi periodi di ricerca e pratica in India. Leggi la mia biografia
Grazie Shanti, cercavo proprio una risposta alle mie domande interiori, se e come fare yoga durante il ciclo, qualche risposta l’ho trovata in questo articolo
Con affetto
Barbara
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Shanti