Le variazioni del ritmo cardiaco influenzano il nostro cervello, ecco le scoperte dell’istituto Heartmath.
“Mi sta a cuore”, “Sono parole che mi vengono dal cuore”, “Andare al cuore del problema”. Se ci fai caso la parola cuore da sempre simboleggia il centro della persona, il suo nucleo. Non a caso durante lo sviluppo embrionale il cuore umano inizia a battere prima che il cervello si sia formato; nella tradizione dello yoga il cuore è la sede della scintilla divina che anima il corpo. In effetti il cuore ha un piccolo e proprio cervello formato da circa 40.000 cellule nervose e il suo campo elettrico, misurato all’ ECG, è all’incirca 60 volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali registrate da un elettroencefalogramma (EEG).
L’Istituto HeartMath anni fa scoprì come lo schema delle variazioni tra battito e battito (VFC) rifletteva i cambiamenti dello stato emotivo (McCraty 1995) e che ritmi cardiaci coerenti indotti da stati emotivi positivi ed elevati, come l’amore sincero, la compassione e l’apprezzamento, potenziavano la risposta immunitaria, miglioravano l’equilibrio ormonale e nervoso e alleviavano il dolore. (Rein, Atkinson e McCraty 1995; McCraty e Atkinson 2003).
I ricercatori dell’istituto hanno visto poi come lo stress, le emozioni negative e i ritmi cardiaci disturbati, inibiscono la capacità di organizzare coerentemente i pensieri o di ragionare con lucidità.
E’ stato dimostrato che il campo elettromagnetico (CEM) del cuore, è all’incirca 5.000 volte più potente di quello prodotto dal cervello ed ha una forma toroidale con una dimensione che varia da un minimo di 2,5 ed un massimo di 3 mt., con asse verticale centrato nel cuore. (McCraty 2004)
Sembrerebbe che questo campo generato dal cuore e influenzato dalle emozioni che si provano, condizionerebbe non solo il nostro cervello ma anche le persone che ci circondano, sprigionando una vera e propria forza e volontà del cuore.
In uno stato di coerenza è il cuore che “trascina” la testa! Il chakra del cuore è in fatti il chakra mediano che fa da intermediario tra il corpo e lo spirito, che attraverso l’energia dell’amore, determina la nostra salute e la nostra forza.
Per trasformare le emozioni negative devi imparare quindi ad ascoltare i segnali che provengono dal tuo cuore, fare ciò che ti piace e che genera emozioni positive, capaci di accrescere la sincronizzazione fra i ritmi elettrici del cervello e quelli del cuore.
Sarai così in grado, rispetto a un problema, di acquisire prospettive nuove e intelligenti, una visione più lucida e prendere decisioni migliori.
“Dimora nel cuore e dimentica la testa, scendi nel centro del tuo Essere, poiché la testa è solo la periferia” Buddha
Francesco Giombini: Medico Chirurgo e Specialista in Anestesia e Rianimazione e Agopuntura. Esperto di Medicina Tradizionale Cinese, amante delle medicine alternative, delle filosofie orientali. Ha una visione olistica dellíuomo, della natura e del mondo, che lo spinge a ricercare il modo di conciliare la scienza con la spiritualità.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!