Gli esercizi yoga sono quelli che più vengono in mente quando si parla di yoga, ma una sua parte inseparabile è la meditazione che anche offre importanti benefici.
Una pratica corretta degli esercizi yoga che ne includono tutti gli aspetti, quindi: viniasa, sequenze dinamiche guidate dal respiro; asana, posizioni mantenute; pranayama, esercizi di respiro; yoga nidra, rilassamento guidato e un’attitudine corretta, portano spontaneamente alla meditazione o molto vicino ad essa.
Ma la bellezza delle posizioni yoga, i profondi benefici che offrono, l’interessante gioco di sfida che si può innescare con se stessi di esplorare e superare i propri limiti fisici a volte distraggono dalla dimensione interiore e si rischia di dare poco spazio alla meditazione.
La meditazione, non è solo una parte della disciplina dello yoga, ma originariamente ne era l’obbiettivo principale: tutti gli esercizi yoga nascono con l’obbiettivo di favorire uno stato di profonda calma che rendesse la meditazione possibile.
Sono noti da tempo gli effetti anti-invecchiamento dello yoga e della meditazione sul corpo e sulla mente. Alcuni studi in particolare hanno messo in evidenza gli effetti benefici della meditazione nel prevenire e combattere la demenza senile.
In un recente studio del 2014, sono state prese in rassegna le prove esistenti per quanto riguarda la potenziale utilità della meditazione come intervento terapeutico con lo scopo di rallentare e possibilmente prevenire il declino cognitivo in soggetti a rischio.
La malattia di Alzheimer (AD), la forma più comune di demenza, è una progressiva malattia cerebrale cronica con conseguente perdita di memoria, ragionamento, competenze linguistiche e della capacità di prendersi cura di se stessi.
Colpisce 5,2 milioni di americani con un costo stimato di 214 miliardi dollari.
Lo stress cronico è un’elemento comune in persone con deficit cognitivo e causa sia dello sviluppo che della progressione della malattia.
Determina infatti l’infiammazione, la soppressione di IGF-1 e di altri fattori neuroprotettivi, una ridotta plasticità sinaptica, ridotta sopravvivenza e capacità dei neuroni di rigenerarsi, e di altri cambiamenti negativi morfologici e funzionali dell’ippocampo, corteccia prefrontale, e altre strutture cerebrali.
Tutti questi cambiamenti possono influenzare profondamente l’umore, il sonno, la memoria, la disfunzione cognitiva e aumentare il rischio di demenza.
L’aiuto che offre la meditazione
La meditazione, anche breve (5 giorni-8 settimane) può ridurre lo stress percepito: l’ansia; i sintomi depressivi; i disturbi del sonno; migliorare la cognizione; ridurre l’attivazione simpatica, il tono cardiaco, vagale e la qualità della vita.
Inoltre ha effetti positivi sul sistema dopaminergico e altri sistemi neurochimici, aumenta il flusso di sangue, l’apporto di ossigeno, e l’utilizzazione del glucosio in specifiche regioni del cervello associate con l’umore e la memoria. Una pratica di meditazione a lungo termine è stato anche associata con un ispessimento corticale e aumento del volume della materia grigia nelle regioni del cervello coinvolte nell’attenzione e l’elaborazione sensoriale.
Può ridurre la pressione sanguigna, l’insulino-resistenza e l’intolleranza al glucosio, lo stress ossidativo, l’infiammazione.
Gli effetti benefici si hanno attraverso la riduzione dell’ attivazione del sistema simpatico e dell’asse ipotalamo-ipofisario, l’aumento del tono vagale parasimpatico, l’attivazione selettiva di sistemi neurochimici e strutture cerebrali associati con l’umore positivo, l’attenzione e la memoria, e attraverso la riduzione dell’invecchiamento cellulare grazie all’aumento dell’attività della telomerasi.
In breve, la meditazione può offrire una notevole promessa come un intervento sicuro e conveniente per ridurre lo stress e per migliorare la cognizione, l’umore, il sonno e i disturbi correlati in adulti con o a rischio di deterioramento cognitivo.
Francesco Giombini: Medico Chirurgo, Specialista in Anestesia-Rianimazione e Agopuntura. Esperto di Medicina Tradizionale Cinese, amante delle medicine alternative e delle filosofie orientali. Ha una visione olistica dell’uomo, della natura e del mondo, che lo spinge a ricercare i punti di unione tra la scienza e la spiritualità. Contribuisce negli eventi proposti da Passione Yoga offrendo contenuti preziosi ed innovativi.
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