MEDITAZIONE: COME FAR TACERE LA MENTE

Ecco come superare l’ostacolo più diffuso, che spesso scoraggia, al punto da far rinunciare alla pratica della meditazione.

“Medito da tanto, mi impegno, sono costante … ma la mia mente rimane piena di pensieri! Cosa sbaglio? Forse la meditazione non fa per me? Può essere che ad alcuni funziona e ad altri no? Magari sono una di quelle persone a cui non funziona …” domande e considerazioni di questo tipo mi vengono riportate con frequenza da chi intraprende il cammino della meditazione; che non solo è parte integrante dello yoga, ma il fine di tutte le pratiche, esercizi e posizioni yoga.

Infatti il percorso dello yoga, se andiamo a ben vedere, accompagna in modo progressivo verso la meditazione.

E ho una bella notizia da darti … non serve che fai tacere la mente!

Anzi!

Sicuramente hai sentito quell’affermazione che dice “ciò a cui resisti persiste” … ebbene, accade anche con i tuoi pensieri: più cerchi di frenarli e contrastarli e più diventeranno invadenti e inquieti.

Quindi … il migliore modo di fare tacere la mente, è smettere di cercare di farlo e smettere di pensare che sia un requisito necessario; ne diventerà eventualmente una conseguenza, se pratichi con metodo.

Ma non c’è nessuna fretta che accada, perché è nel percorso stesso che sperimenterai numerosi benefici.

Negli Yoga Sutra di Patanjali, uno dei principali testi della tradizione dello yoga; sono indicati 8 stadi, ognuno dei quali è propedeutico a quello successivo.

E prima della meditazione, dhyana, è nominato dharana, la pratica della concentrazione. Consiste nello scegliere un oggetto della concentrazione, che sia un mantra, una parte del corpo (tra le sopracciglia o nel cuore) o un simbolo che ha per te particolare significato. Decidi tu.

Stando seduto in una posizione stabile e confortevole, mantieni lì fissa l’attenzione e quando la mente divaga, con pazienza e gentilezza la richiami a concentrarsi lì dove hai deciso.

Man mano che l’attenzione aumenta, la mente riuscirà a stare concentrate per periodi gradualmente sempre più lunghi. Quando l’attenzione sarà molto allenata, la mente rimarrà a lungo stabile sull’oggetto della concentrazione, tanto che l’oggetto e colui che l’osserva si dissolvono l’uno nell’atro e in questo stato la fluttuazione dei pensieri è sospesa. Questa è la meditazione, che può essere solo di conseguenza ad una costante pratica di concentrazione.

Ma non avere fretta che accada, perché nel percorso stesso che puoi ricevere numerosissimi benefici.

Questa pratica viene chiamata anche Ekagrata la concentrazione su un unico oggetto, e permette di far si che il flusso mentale, di solito discontinuo e sempre in movimento diventi gradualmente costante e stabile su di un solo punto.

Attraverso questa pratica smetti di essere in balia della confusione, della distrazione e dispersione che comunemente caratterizza il flusso dei pensieri.

E’ un’occasione per liberarsi dagli automatismi della mente allenare la nostra capacità di concentrazione per avvicinarsi e ritornare in quel luogo di infinita pace e incondizionata gioia che è dentro di noi.

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Shanti Brancolini

Insegnante Yoga, Fondatrice di Passione Yoga e ideatrice del metodo Yoga su Misura, fin da bambina ha avuto modo di avvicinarsi allo yoga e trascorrere lunghi periodi di ricerca e pratica in India. Leggi la mia biografia

15 commenti
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  1. alessandra
    alessandra dice:

    Bellissima spiegazione! Grazie. È un bello incoraggiamento. Le varie scuole ti insegnano la tecnica, la ripetizione del mantra, la respirazione, ma non la percezione della meditazione.

    Rispondi
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