LE INTERVISTE DEGLI INSEGNANTI DI YOGA SU MISURA: ELEONORA
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Contenuti citati durante l’intervista: https://www.passioneyoga.it/blog/2015/09/17/video-lalimentazione-nello-yoga-importa-davvero/
Shanti: Buongiorno o buonasera in base a quando vedrete questa registrazione, a tutti gli amici di Passione Yoga, oggi siamo con Eleonora Medici di Rapallo, un’ insegnante certificata Yoga su Misura, avremo modo di conoscere la sua storia, il suo vissuto e la sua esperienza nella pratica dello yoga e dell’Ayurveda perché ha una formazione particolare anche a riguardo.
Benvenuta Eleonora, è bello averti qui con noi, presentarti e farti conoscere meglio
Eleonora: Ciao a tutti , ciao Shanti, ciao ai fans di Passione Yoga e non solo.
Shanti: Ci racconti Eleonora la tua esperienza nello yoga, come lo hai conosciuto, quale è stata la tua formazione e la tua pratica?
Eleonora: sì, ho incontrato lo Yoga abbastanza tardi rispetto all’inizio della mia formazione nel campo della medicina tradizionale o nel campo olistico. Prima ho incontrato l’Ayurveda sia come massaggio sia come Disciplina antica, mi sono formata in Ayurveda e tanti dei miei insegnanti o colleghi mi dicevano “ma perché non provi lo yoga, il respiro unanime dell’Ayurveda, la disciplina, appunto, gemella?” E io dopo aver fatto vari sport precedentemente (credevo che lo yoga fosse solo movimento) non ne avevo più voglia, quindi ho lasciato perdere per tanto tempo. Poi ho cominciato qualche piccolo corso, non riuscivo a portarlo alla fine, si vede che non era il mio momento, dopo ho incontrato un insegnante con cui veramente mi sono trovata bene e ho portato fino in fondo, da ottobre a giugno (per me un evento) questo corso. L’ho portato fino in fondo perché è stato un colpo di fulmine. Ho scoperto che lo yoga non è movimento, ma ben altro e quindi poi ho voluto fare formazione ed approfondire tutto ciò che è intorno allo yoga come supporto o come pensiero.
Shanti: Molto bello, la particolarità della tua formazione che come sai fin dall’inizio ho apprezzato molto. Il tuo è stato un po’ un percorso all’incontrario rispetto a quello più comune degli insegnanti di yoga che magari dopo molti anni cominciano a capire l’importanza anche dell’Ayurveda e dello stile di vita che ci suggerisce l’Ayurveda ma anche della pratica dello yoga vista da un’ottica dell’Ayurveda. Invece per te è stato l’opposto: prima hai cominciato con una formazione di Ayurveda e poi hai scoperto per così dire la pratica dello yoga, e questo è molto bello e interessante. Direi che è proprio un elemento che ti contraddistingue.
In quali momenti della tua vita lo yoga è stato determinante?
Eleonora: appunto come si diceva ho iniziato a praticarlo e mi è piaciuto perché mi svuotava a poco a poco la mente (anche se non subito, ho raggiunto questo) e quindi l’ho iniziato in uno stato d’animo, in una fase della vita serena, però devo dire che quando ci sono stati e ci saranno momenti in cui …..abito al mare e quindi mi piace pensarmi come una barca con un’ancora: so che ho la concreta possibilità di gettare un’ancora in mare quando c’è un mare in tempesta; e questo l’ho fatto varie volte, la cosa più importante è che mi ha fatto tenere il mio centro quando ho perso mia mamma con cui avevo un rapporto bellissimo e le sono stata vicina proprio fino agli ultimi momenti; lo yoga mi ha dato la forza di credere che ci sarei stata nel momento in cui lasciava questa dimensione e così è stato ed è un motivo di più , non solo per il dopo ma anche quando si vivono momenti di questo genere credere in qualche cosa che poi veramente è accaduto, mi è stato di grande aiuto. E poi naturalmente tutta la elaborazione del lutto, tutto il periodo a seguire… è stato di grande aiuto
Shanti: Grazie e questa è una bella testimonianza di un momento che presto tardi ci tocca tutti… bellissima l’immagine che hai dato dell’ancora e di questa barca, me la sono proprio vista, che oscilla si muove un po’ sballottata, ma questa ancora è in profondità.
Eleonora: Sì qualcuno mi dice: ‘ma il distacco cosa vuol dire? allora non hai sentimenti’..ma no… non è quello il distacco che si dice nello yoga, siamo sì sballottati come dici tu, si soffre, si piange ci si arrabbia però sempre al di sopra di un limite, dopo c’è l’abisso, sotto c’è il nero… no questo amico che è lo yoga mi trattiene molto dolcemente, lasciandomi fare e prendere il mio tempo, quando ne ho bisogno ma non lasciandomi andare al di sotto di un certo limite ….viene da sé, praticando.
Shanti: Bellissimo grazie perché come l’hai spiegato esprime qualcosa che a volte si fraintende, il distacco come indifferenza, come essere impassibili a tutto, non necessariamente, rimaniamo sempre umani per quanta pratica e per quanti anni di esperienza possiamo avere, però è proprio quella connessione costante con la dimensione interiore che ci fa percepire le cose con un pochino più di spazio. Molto bello e soprattutto, può fare una grande differenza nella nostra vita. Riguardo al tuo percorso di insegnamento, c’è o ci sono delle cose che ti hanno toccato, particolarmente belle e significative della tua esperienza come insegnante?
Eleonora: Tante se devo pensare, tante volte quando vedi le persone che dopo il momento detto di rilassamento finale riacquistano il sorriso che non hanno portato con sé quando arrivano, sicuramente è questa. Però pensandoci c’è una frase che una signora, una allieva ha pronunciato anni fa e che mi è rimasta impressa (forse perché avevo iniziato da poco e lì è stato un momento anche per testare se facevo bene, perché all’inizio insomma, appunto, siamo tutti umani…) mi ha detto: ‘sai finalmente ho chiamato mio fratello’ (doveva chiamarlo per delle ragioni precise però con questo fratello non andava molto d’accordo, ma soprattutto tutte le volte che si sentivano lei si arrabbiava) e mi ha detto: ‘l’ho chiamato, ho capito che non posso mica cambiare lui, però questa volta gli ho detto quello che dovevo dire e poi alla fine non mi sono tenuta la mia rabbia oppure non sono esplosa, tanto lui è così, io devo pensare a me e non mi sono arrabbiata più di tanto e ho subito sciolto questa cosa’. Detta una cosa così, io sono esplosa di gioia perché è proprio questo che alla fin fine deve essere, cambiamo noi, piano piano solo se ci sentiamo e quello che vogliamo cambiare e poi tutto il resto, se deve cambia
Shanti: Sì bellissimo e poi anche questo è alla fine il senso della pratica dello yoga: sì per carità tutti vogliamo migliorarci nelle posizioni, imparare a correggerci, a perfezionare gli allineamenti a fare cose sempre più complicate, però alla fine gli effetti della pratica dello yoga si devono percepire anche fuori dal tappetino, nella relazione con gli altri, con la nostra vita con le cose che facciamo e quando questo succede come in questo caso, dici ‘che bello’. Veramente bello, e questo che hai riportato è proprio un esempio pratico di come, cambiando noi stessi anche le situazioni, le relazioni, i vecchi schemi che si ripetono sempre uguali di questa ragazza che appunto si arrabbiava tutte le volte che parla con suo fratello.. anche i vecchi schemi si possono smorzare o perlomeno allentare e modificare pian piano. In effetti sinceramente se vediamo che la pratica dello yoga, per quanto dedicati e bravi siamo, non porta trasformazioni nella nostra vita, qualche domanda dobbiamo farcela…
Eleonora: E pensa che lei faceva yoga dhyana cioè la meditazione a quel tempo, poi ha conosciuto lo yoga Asana, diciamo così, la pratica e sta frequentando ancora, allora faceva ‘solo’ Meditazione ed era ed è un’allieva molto costante: non si può pretendere neanche che tutto cambi con poca pratica: la costanza premia sempre
Shanti: Sì verissimo e questo è sempre utile ricordarcelo e ricordarlo come insegnanti, perché tendenzialmente, e io pure mi ci metto, è nella natura umana e forse anche è un po’ più caratteristico dei tempi attuali una grande impazienza di vedere i risultati, semino oggi e domani mattina voglio già il frutto …e no …oggi metto il seme, poi innaffio, aspetto il germoglio poi la foglia e piano piano…
Eleonora: I cambiamenti si radicano
Shanti: Esatto. Questo riguarda la pratica dello yoga e non solo…
Dello Yoga su Misura o dello yoga in generale, quale aspetto senti particolarmente significativo e avresti piacere di condividerlo con noi?
Eleonora: Yoga su Misura è stato il cerchio che si è chiuso, non che non debba continuare ad aggiornarmi, però rispetto alla mia formazione, alle mie origini, Yoga su Misura ha quadrato il cerchio, come si suol dire. Perché nell’Ayurveda si dà importanza agli elementi, nello yoga, quello che avevo sempre praticato, anche, ma non così tanto e soprattutto ci sono degli aspetti come il pensiero che deve essere conosciuto anche da chi pratica e non solo da noi insegnanti e poi anche alcuni aspetti che aiutano in modo importante ad arrivare ad un risultato, ad un obiettivo dell’allievo stesso e di noi stessi perché ovviamente siamo prima noi che dobbiamo praticare secondo uno stile particolare che è Yoga su Misura, anzi un metodo, non uno stile.
Molta importanza viene data anche all’alimentazione, quindi l’accordo con le stagioni e le Asana che si fanno, cercando di potenziare un elemento piuttosto che un altro trova ancora più efficacia se abbiamo anche uno stile di vita. Non pensiamo che l’alimentazione sia fondamentale, invece aiuta tantissimo e questo perché se viviamo in accordo con gli elementi che la natura stessa ci fornisce, andiamo a pacificarli, a equilibrarli: stiamo meglio come salute, pratichiamo meglio e nella vita anche scambiamo meglio con le persone che ci circondano. A questo proposito c’è un link, un video che hai fatto sull’alimentazione: http://yogasumisura.it/portfolio-articoli/eleonoramedici/
Ecco lì viene spiegato molto bene, tu spieghi molto bene perché è importante. Di te anche mi è piaciuto molto (ti conoscevo già mi piacevi già prima del video) perché non estremizzi le cose, perché obiettivi e risultati si devono raggiungere con perseveranza, come abbiamo detto prima, ma anche per gradi, quindi non si può di punto in bianco cambiare un tipo di alimentazione e passare a quella per esempio vegetariana se non lo siamo mai stati quando desideriamo fare yoga o fare una formazione.
Per esempio praticare un concetto fra i tanti alla base dello yoga, ahimsa, la non violenza, quindi non mangiare carne, bisogna arrivarci per gradi: a me stato detto all’inizio: “tu non puoi fare yoga (non la formazione) se tu non sei vegetariana” – e io non lo ero- Già una imposizione di questo genere mi ha dato non solo fastidio ma mi ha allontanato. Mi ha fatto però ragionare sul concetto di ahimsa che non è solo non uccidere qualcuno o un animale e poi mangiarlo, non è solo quello, è anche cercare di non trattare male una persona a parole… insomma mi ha fatto ragionare su tanti di questi concetti che poi mi hanno fatto riavvicinare allo yoga con un’altra consapevolezza e se non mi ha voluto quell’insegnante ce n’è stata un’altra che mi ha accolto. Fra l’altro in quel video parli anche del concetto di Prana che è sempre difficile introdurre se non dopo un po’ che si è trattato l’argomento..mi sembra che sia utilissimo vederlo.
Shanti: Ottimo grazie Eleonora, hai toccato un punto che mi sta particolarmente a cuore ed estremamente importante, poi tu avendo avuto la tua formazione di Ayurveda eri già predisposta di tuo a cogliere questa importanza e anche ad osservare gli elementi ricorrenti che sono poi il cardine sia nell’Ayurveda che nello yoga; quello che ci interessa è provare a mantenere l’equilibrio energetico tra gli elementi e lo yoga è un po’ una sorta di alimentazione: in base all’elemento che voglio bilanciare prediligerò una certa alimentazione piuttosto che un’altra oppure un certo sapore (i sapori sono relati agli elementi) piuttosto che un altro.
L’idea dello Yoga su Misura come una pratica e uno stile di vita su misura . L’aspetto anche molto bello che tu hai sottolineato del Prana (il link del video sarà sotto, così chi vuole guardarlo oppure qui sopra, dipende da dove sarà pubblicato, in modo tale che chi sta ascoltando se vuole dare un’occhiata troverà sicuramente informazioni utili) ..interessante e tanto importante come hai sottolineato il Prana il cui primo canale è tramite il respiro, poi tramite il cibo, e poi tramite anche la pelle. Uno degli scopi tradizionali dello yoga era proprio favorire la circolazione dell’energia vitale all’interno del corpo, liberando i canali energetici e spesso ci si dimentica di questo e si dice Yoga per il mal di schiena, per lo psoas e per aprire le spalle però il substrato che permea tutto e che determina la nostra salute passa, per carità anche da un corretto allineamento posturale eccetera, ma proprio dal Prana l’energia vitale… e quindi hai portato l’attenzione ad alcuni aspetti che sono molto importanti.
A proposito di Yoga su Misura in parte l’hai già introdotta, ne hai già parlato: in che modo ha arricchito incontrare lo Yoga su Misura la tua pratica personale e come insegnante? Come hai detto prima è stato un “quadrare il cerchio” perché hai ricollegato tutti i punti del tuo percorso e della tua formazione vedendo anche da un punto di vista dell’Ayurveda la pratica dello yoga, nel senso che ogni posizione è un po’ come creare una ricetta ogni volta che sia adatta a quella persona in quella stagione, al periodo della vita che sta attraversando e quindi sicuramente per te proprio per la tua particolare formazione è stato un incontro particolarmente interessante… se vuoi aggiungere qualcosa a riguardo, qualsiasi cosa…
Eleonora: Sì lo Yoga su Misura mi ha dato modo di conoscere anche cose nuove per esempio i vari mudra che si utilizzano nelle stagioni, i mantra… ecco queste cose mi mancavano e mi mancava anche per esempio, anche se su alcuni libri avevo trovato, conoscere l’effetto preciso che ogni Asana ha sugli elementi così dettagliato. Magari potevo immaginare o avevo trovato in qualche libro che una certa asana lavora sulla Terra, ma come? La favorisce o la alleggerisce, e questo era una chiave assoluta che andava conosciuta perché altrimenti è un po’ vago dire ‘lavoriamo sulla Terra’, dico Terra perché ora siamo in autunno….
Shanti: Sì anzi ottimo esempio, gli esempi sono un grande aiuto quindi qualsiasi cosa che ti viene in mente assolutamente..
Eleonora: Questo mi ha dato modo di approfondire, di conoscere come dicevo mudra e mantra che non conoscevo in assoluto anzi alcuni li conoscevo ma li associavo ad altro e quindi nel più specifico ho trovato proprio, come ripeto, la quadratura del cerchio.
Shanti: Bellissimo grazie, stavo un attimo ripensando a quello che dicevi, in effetti anche i testi che approfondiscono questi aspetti sono pochissimi, qualcosina di più si trova in inglese, però è veramente una visione, un approccio allo yoga che fa parte da un lato veramente della tradizione indiana perché sia lo yoga che l’Ayurveda ci parlano dei cinque Mahabhuta, i cinque grandi elementi e di come determinano l’equilibrio del corpo e della mente, ma stranamente e curiosamente questo aspetto rimane piuttosto marginale di solito nella pratica dello yoga. Tra gli insegnanti che hanno approfondito questo argomento David Frawley ha fatto un lavoro più approfondito, più serio a cui mi sono molto ispirata, c’è poco ma c’è, chi cerca trova!
Eleonora: Sì, mi riferivo proprio a quel libro che ci avevi consigliato e poi quando io ho cominciato a provare delle sequenze (ho conosciuto Passione Yoga un po’ prima ma ho conosciuto Yoga su Misura bene circa un anno fa) quando ho cominciato a praticare la prima sequenza con cui sono venuta a contatto e che è stata quella dell’autunno (perché ci siamo viste in novembre) lì per lì la novità, l’attenzione a fare questo e quello… poi però ho notato una profonda differenza tra quello che facevo anche per la mia pratica personale, e quella in cui mi sono sentita più radicata, già io sono come elemento aria (non dico che sia dominante ma è molto importante) e in autunno dove è dominante l’aria, mi sono sentita dopo questa pratica, più volte fatta ma già dopo la seconda molto meglio, molto più concentrata. Il che non è poco per una come me che spesso è distratta perché la mia natura è così… però non lo dirò più, da allora lo dico molto meno perché si può fare qualcosa senza prendere nulla, fare qualcosa con la pratica.
Shanti: grazie per avere condiviso la tua esperienza perché mi auguro che abbia aiutato un po’ i nostri ascoltatori a percepire quanto.. magari a chi è nuovo a questi concetti, degli elementi può sembrare un po’ astratto ma poi nell’esperienza, nella pratica è qualcosa di molto concreto in cui si può percepire proprio la differenza perché come dico sempre una pratica di yoga non equivale l’altra. Selezionando una pratica specifica che va a bilanciare quella particolare situazione, in quel particolare momento e situazione di vita e anche caratteristiche personali, questa ha degli effetti proprio diversi e specifici.
Grazie Eleonora ci hai dato un sacco di occasioni per riflettere su tanti spunti e accorgimenti importanti, dando anche esempi pratici, davvero grazie. Per concludere e anche per permetterti di farti conoscerti ancora un po’ di più dai nostri ascoltatori: quale frase senti che ti rappresenta di più in particolar modo e perché.
Eleonora: La frase è di un autore moderno rispetto allo yoga, è di Saint-Exupéry e dice: ‘L’essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che col cuore’. In effetti è così, gli occhi mediano tutto ciò che abbiamo davanti, il cuore se lo stiamo ad ascoltare è sempre quello che ci indica la giusta strada. Poi inizio e termino come tutte noi di Yoga su Misura, ponendo la nostra pratica nel cuore perché è là che c’è la sede del Prana: ritiriamo i sensi ed entriamo nello spazio del cuore e quindi questa frase associata allo yoga mi è sembrata proprio ad hoc, per quello che lo yoga è nella pratica.
Shanti: Benissimo grazie di cuore, appunto , ciao cara Eleonora Grazie a tutti voi che ci avete seguito fino ad ora Namasté
Eleonora: Namasté, grazie Shanti, grazie a tutti ciao ciao
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Shanti Brancolini ed il Team di Passsione Yoga
Shanti Brancolini, Insegnante Yoga, Fondatrice di Passione Yoga e ideatrice del metodo Yoga su Misura, fin da bambina ha avuto modo di avvicinarsi allo yoga e trascorrere lunghi periodi di ricerca e pratica in India. Insegna yoga dal 2004 ed ha oltre 1000 ore di formazione certificata da autorevoli scuole italiane ed estere. E’ iscritta alla YANI, Yoga Associazione Nazionale Insegnanti
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Grazie !
Intervista interessante e illuminante .
🙂
Intervista che va diritta al cuore, perché ricca di esperienze personali e di esempi che rendono vivi momenti di vita e sentimenti. Grazie ad entrambe per questa perla che ci avete donato
🙂
Molto utile questa intervista, ne farò tesoro
Grazie!!
a te Venanzia!
Quest’intervista è stata molto interessante, grazie Eleonora e Shanti!
grazie a te, Patrizia!
Grazie Shanti per la tua puntualizzazione che gli elementi ricorrenti che sono il cardine sia nell’Ayurveda che nello yoga che contribuiscono equilibrio energetico. Stiamo assistendo a una convergenza dei saperi; filosofie antiche e moderne, Fisica quantistica, Neuro quantistica, Neuroscienze, vanno a congiungersi con un antico sapere e ci aprono ancora alle grandi domande sulla materia e lo spirito. La coscienza non può avvenire nella materia, ma essa la rende manifesta. La quercia è nel seme e viceversa, nel tempo lineare si manifesterà. C’è qualcosa di più grande che si manifesta nella coscienza universale ed è il tempo circolare: Yoga (unione) Ayurveda e scienze ci conducono in un viaggio alla scoperta della coscienza universale. È un cammino che si fa con l’esperienza poteremmo dire che la coscienza si fa a mano amano. N. Bohr afferma: -tutto ciò che chiamiamo reale e fatto di cose che non possiamo considerare reali e aggiunge perché percepiamo solo ciò che la natura ci mostra. Allora tutto è falso? No. Com’è la realtà? Noi percepiamo solo una parte della realtà. Quello che crediamo sia fuori di noi è dentro di noi la materia ci riconduce allo spirito. Come possiamo tradurre tutto questo in pratica? Con lo yoga pranaiama, varie meditazione, con Ayurveda con la, con La PNL con la filosofia ecc. ecc. La Fisica moderna rappresenta il mondo come una danza di particelle, entriamo in questa danza con; essere nel mondo ma non essere del mondo.
Belle riflessioni! Grazie