EKADASHI IL DIGIUNO DEGLI YOGI: SIGNIFICATO E BENEFICI (PRIMA PARTE)

Purificare il corpo e la mente

In questo video ti parlo di una pratica psico/spirituale e fisica, molto importante nel percorso dello yoga, purtroppo sottovalutata dalla maggior parte degli insegnanti e scuole occidentali.

Secondo la tradizione i momenti più indicati per questo digiuno o semi-digiuno, sono l’undicesimo giorno della luna calante e l’undicesimo giorno della luna crescente ed hanno il nome di Ekadashi.

Ho incominciato a seguire questa pratica dall’età di 8 anni, per indicazione dei miei genitori e ben poca consapevolezza; crescendo ho sospeso e ripreso a periodi alterni. Negli anni che andavo in india dal mio anziano maestro, ho acquisito una maggiore comprensione della sua importanza, ed era tra gli impegni che richiedeva dalle persone che volevano essere seguite da lui. 

Ammetto che le resistenze da parte mia sono state tante, ma nel corso degli anni, grazie sopratutto agli insegnamenti ed esempi ricevuti, ho gradualmente capito l’importanza fondamentale di questa pratica; i cui benefici fisici, mentali e spirituali sono insostituibili.

Le diverse fasi della luna hanno un influsso sulla natura, in particolare sull’acqua, l’effetto più tangibile è dimostrato dalle maree; e poiché il corpo umano è costituito per circa il 70% d’acqua, non sorprende il fatto che le fasi della luna ha un profondo impatto sul suo funzionamento; in particolare sulle secrezioni e i succhi dell’apparato digerente e la linfa.  

I giorni di Ekadashi quindi sono stati scelti dagli antichi yogi sulla base di una profonda consapevolezza della relazione tra macrocosmo e microcosmo e sono i più favorevoli per il digiuno perché c’è una maggiore facilità nell’astenersi dal cibo rispetto ad altri periodi del mese. I benefici fisici del digiuno sono oramai conosciuti da tutti, ma farlo in questi giorni ne amplifica gli effetti disintossicanti, la rigenerazione di tutte le funzioni fisiologiche, dell’apparato digerente, respiratorio, circolatorio e aumenta la resistenza fisica e mentale.

Il digiuno inoltre è tra i tapas (le pratiche ascetiche) più raccomandate, perché la moderazione del cibo tramite il digiuno e della parola tramite il silenzio, sono i metodi più efficaci per acquisire pace mentale, chiarezza e forza interiore.

In numerosi passi dei testi tradizionali dello yoga e come indicato dai grandi maestri,  praticare il digiuno di Ekadashi garantisce un particolare aiuto spirituale, perché astenersi dal mangiare in quei giorni rimuove gli ostacoli, gli effetti del karma negativo e favorisce il risveglio di quelle qualità interiori e caratteriali, necessarie per realizzare la più elevata potenzialità della vita umana.

Secondo i Purāṇa, raccolta di miti e leggende indiane tramandate dai tempi antichi, per ogni Ekadashi viene descritta una particolare storia che ne sottolinea i benefici e le caratteristiche. Le pubblichiamo ogni 2 settimane sulla pagina fb di passione yoga, che ti invito a seguire, per scoprire il significato specifico di ognuna. Prima di cominciare a fare questa pratica aspetta a guardare il secondo video, dove darò indicazioni su come eseguirlo e personalizzarlo.

In una bellissima poesia Rumi dice a proposito del digiuno: 

“C’è una dolcezza nascosta

in uno stomaco vuoto.

Noi siamo liuti, niente di più, niente di meno.

Se la cassa di risonanza

è piena di qualunque cosa, non c’è musica.

Se il cervello e la pancia sono purificati

dall’ardere del digiuno, in ogni momento

una nuova canzone sale da questo fuoco.

La nebbia si dirada, e una nuova energia

fa salire di corsa

i gradini che portano a te.” (Rumi)

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Shanti Brancolini

Insegnante Yoga, Fondatrice di Passione Yoga e ideatrice del metodo Yoga su Misura, fin da bambina ha avuto modo di avvicinarsi allo yoga e trascorrere lunghi periodi di ricerca e pratica in India. Leggi la mia biografia

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