IL CIBO E LA FELICITÀ – seconda parte

Come il cibo condiziona la mente

Andiamo a vedere adesso nello specifico, quale guna predomini nei vari alimenti e quanto questo condizioni la qualità del benessere del tuo corpo e della tua mente.

  • I cibi più sattvici sono quelli di origine vegetale, verdure e frutta ben matura. I cereali integrali e semi-integrali; frutta secca, legumi e semi oleosi. Meglio se prodotti nell’area in  cui vivi e coltivati naturalmente. Quindi cibo fresco, di stagione, poiché in natura niente avviene per caso e la stagione e il luogo in cui viviamo, ci danno quel cibo che ci fornisce tutto il necessario per dare energia e salute al corpo e alla mente. Preferibilmente quindi, e ogni volta che è possibile, scegli di fare la spesa presso un ortolano di zona, o ai mercati contadini, piuttosto che al supermercato, rifornito quasi sempre da vegetali che provengono da lontano e hanno perso per questa e altre ragioni buona parte della loro vitalità e dei loro nutrienti. Rientrano nei cibi sattvici piccole quantità di latticini non industriali, e in particolare il ghee, il burro chiarificato, che in Ayurveda è menzionato come un vero è proprio “elisir” e che viene ampiamente usato nella medicina ayurvedica anche a scopi terapeutici.
  • Cibi rajasici: caffè, tè, spezie piccanti, cibi molto salati, acidi, troppo fermentati: cibi stimolanti e riscaldanti, ma che in eccesso possono provocare infiammazioni, irascibilità, aggressività. In piccole quantità possono favorire la digestione e migliorare il metabolismo troppo lento.
  • Cibi tamasici: carne, pesce, uova, aglio, cipolla, alcol, cibo in scatola, confezionato, a lunga o anche media scadenza; precotto, surgelato, conservato in plastica o in lattina. Questo cibo è di difficile digestione, privo di energia vitale, povero di vitamine e minerali, ricco di grassi scadenti, e può creare dipendenza, al punto da non riuscire più ad apprezzare il sapore di un cibo naturale e vitale. Mentalmente possono produrre apatia, ottusità, testardaggine, incapacità di empatia. Se consumati prevalentemente e quotidianamente possono essere causa di vari disturbi fisici e mentali.

Altri piccoli suggerimenti:

  • Cucina i tuoi pasti o mangia quelli preparati per te in casa! Da un punto di vista energetico e qualitativo c’è un mondo di differenza. 
  • Bevi lontano dai pasti almeno 1,5 o 2 l. di acqua al giorno a temperatura ambiente o tiepida.
  • Elimina o riduci il più possibile il consumo di dolci, di zucchero raffinato bianco e dolcificanti industriali a “zero calorie”, più dannosi persino dello zucchero e tutti i cibi e bevande che li contengono, anche se “bio”. Puoi usare al posto loro piccole quantità di miele; zucchero grezzo di cocco o di canna che contiene ancora melassa ed è ricco di ferro e altri minerali. Meglio ancora se riesci a soddisfare il tuo bisogno di dolce mangiando frutta ben matura, oppure secca come prugne, albicocche, uvetta e datteri: da reidratare con un breve ammollo in acqua fredda; accorgimento che ne favorisce la digeribilità e ne migliora il sapore.
  • Se il tuo stile di vita attuale è ancora lontano da questi semplici punti sopra elencati, ma desideri cambiare, non scoraggiarti. Inizia gradualmente, sostituendo progressivamente le cattive abitudini con quelle più salutari. 
  • Una volta fatto il primo passo (ad es. scegliere un cereale integrale in chicchi), mantieni questa scelta finché non ti senti pronto per il passo successivo, che potrebbe essere: consumare cereali integrali o semi-integrali due pasti su tre al giorno.
  • E così via. Il processo di riabituare il corpo a dei sapori e dei cibi naturali, può richiedere un po’ di tempo, ma i primi risultati si potranno sperimentare anche dopo una settimana; e il benessere e la vitalità che otterrai nel procedere in questa direzione saranno tali che non ti faranno pentire delle cosiddette rinunce che avrai deciso di praticare. 

E che in realtà, col passar del tempo, non saranno più “rinunce”, ma scelte piacevoli, di cui non riuscirai a fare a meno.

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Shanti Brancolini

Insegnante Yoga, Fondatrice di Passione Yoga e ideatrice del metodo Yoga su Misura, fin da bambina ha avuto modo di avvicinarsi allo yoga e trascorrere lunghi periodi di ricerca e pratica in India. Leggi la mia biografia

7 commenti
  1. Maria Eugenia
    Maria Eugenia dice:

    Quello che a volte mi manca è la costanza. Risentire queste proposte merita solo l’applicazione nel quotidiano. E’ il quotidiano l’ambiente più difficile perché molto contaminante. Ringrazio Mariella perché hai ravvivato il mio interesse e apprezzo molto la modalità proposta del cambiamento e cioè quello di introdurre poco alla volta cibi diversi o comunque non ancora sperimentati. Io, personalmente, dovrò reintrodurre il riso integrale che conosco già e che tra l’altro è anche molto buono. A volte, nella quotidianità tra orari e tempi lavorativi si riduce il tempo della cucina che richiede comunque calma. Cambiare è anche questo: ritrovare per me il mio tempo di preparazione dei pasti per evitare, sul lavoro, cibi estremamente pesanti.
    Grazie per la puntualità, l’incoraggiamento, e per il tempo della riflessione.

    Rispondi
  2. L B
    L B dice:

    Grazie, sono contenta di apprendere che la mia alimentazione è in linea con i suggerimenti dati e, ovviamente, prenderò in considerazione ogni altra indicazione fornita per migliorarla. Sono convinta che dall’alimentazione dipende il nostro benessere. Grazie.

    Rispondi
  3. Maria
    Maria dice:

    Grazie mille, ho bisogno di una spiegazione sul perché la cipolla o l’aglio che coltivo nell’orto insieme agli altri ortaggi siano da considerare tamasici e non sattvici. Sono naturali, genuini e di stagione, da cosa dipende la loro appartenenza a questa categoria?

    Rispondi
    • Passione Yoga
      Passione Yoga dice:

      Ciao Maria grazie della tua domanda! L’ayurveda é una scienza millenaria e, come tale, per quanto riguarda la classificazione dei cibi in accordo ai guna, le sue conoscenze si fondano sull’osservazione prolungata, degli effetti a livello fisico e mentale, che il loro consumo provoca in chi se ne nutre. Il consumo regolare e costante di aglio e cipolla, può favorire torpore mentale e fisico; rabbia incontrollata; un aumento eccessivo del desiderio sessuale; pigrizia; ottusità; insensibilità o poca capacità di empatia; rudezza; aggressività. A livello fisico può disturbare l’equilibrio dei vari organi interni come fegato, polmoni, reni. Rendono l’alito pesante e l’odore del corpo sgradevole. Sono alimenti che vengono evitati da chi è impegnato in pratiche spirituali, perchè stimolano eccessivamente il sistema nervoso centrale. Questo non deve stupirti perchè, ad esempio, anche tutte le solanacee, verdure coltivate nell’orto etc., se consumate regolarmente, possono acidificare il sangue e creare vari disturbi. E’ vero che aglio e cipolla possono anche essere usati, in alcuni casi, come erbe medicinali, ma in questo caso il loro consumo sarà limitato il tempo necessario alla “cura”. Detto questo, nulla vieta che, se ti piacciono, puoi consumarli con moderazione e non quotidianamente, se vuoi evitare tutti gli inconvenienti sopra menzionati. 🥰🙏

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  4. artemio
    artemio dice:

    Grazie mille e di cuore dei tuoi suggerimenti utili relativi ad una alimentazione che possono migliorare la nostra vita.
    Anche il suggerimento di sostituire lo zucchero con frutta dolce e’ davvero una buona idea
    un caro saluto e buona vita
    Namaste’
    artemio

    Rispondi

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