Mariella Fonte

Fin da quando ero molto giovane mi sono interessata ai molteplici aspetti del benessere fisico e spirituale.

Pratico yoga e meditazione da molti anni.

Esplorare e sperimentare molti aspetti di ciò che veniva definito “alternativo” negli anni della mia giovinezza; e anche dopo, nel corso della mia vita, quando gli anni passavano, le mode incalzavano, cambiavano, evolvevano, o sparivano; è stato il mio “pane” quotidiano. E questo per rimanere in tema con una delle passioni che ho coltivato e coltivo con particolare costanza e interesse: l’alimentazione e la cucina naturale.  

Ho avuto tre figli, da vegetariana-macrobiotica, li ho allattati e poi svezzati senza omogeneizzati e pappe precotte dell’industria; con creme di riso integrale stracotto, passato attraverso teli di cotone dalla trama molto fitta per trattenere la crusca; passati di verdure e, in secondo tempo, di legumi; biscotti e dolci naturali, solo fatti da me;  e sono adesso, da adulti, delle persone meravigliose e sane.

Ho spaziato dalla cucina mediterranea che mi appartiene per nascita, a quella indiana-ayurvedica ricca e multiforme come le sculture dei templi antichi della sua tradizione.

Ho cucinato in ristoranti vegetariani, in comunità di vegetariani, in famiglia, per i miei figli e i loro amici, in festival vegani, per persone per le quali è stato un sorpresa scoprire che nutrirsi con un cibo sano e gustoso è possibile, anche senza uccidere animali, inquinare e distruggere il pianeta con allevamenti e colture intensive e industriali.

Ho imparato da cuochi indiani, giapponesi, australiani e italiani, naturalmente.

Ho imparato che c’è una magia speciale nel cucinare per gli altri e che nel cibo che porti in tavola c’è ben più di una combinazione chimica più o meno equilibrata di elementi.

A un certo punto, e dopo aver raccolto, sintetizzato e trasformato per un’applicazione pratica nella mia vita, una miriade di informazioni, sono ritornata alle “origini”: l’India che da adolescente mi aveva incantato per la sua cultura e la sua filosofia, mi ha di nuovo “cattturato” attraverso l’ayurveda.

Negli ultimi anni ho elaborato un modo di cucinare che, pur mantenendo molto di ciò che ho appreso e fatto mio da altre fonti e ispirandomi soprattutto all’ayurveda; tiene conto della relazione che esiste fra il cibo, le stagioni, l’interazione dei 5 elementi e dei tre guna (qualità ), dei dosha (costituzioni) principali; e dell’uso delle spezie in accordo alle loro proprietà ed effetti, nelle varie stagioni e nei differenti tipi costituzionali.

Esiste un modo di vivere la gioia e l’amore anche in cucina. Esiste un modo di cucinare che è di per sè meditazione e yoga, preghiera e celebrazione.